domenica 6 marzo 2011

Review - PowerMetal.it - 9/10

Mi sembra doveroso presentare delle scuse ai Nanowar (Of Steel) in persona per questo ritardo apocalittico nella recensione del loro cd.
Ma, fidatevi, è un ritardo che mi ha permesso di studiare questo disco nei minimi dettagli.
Credo che il povero promo che la band romana mi ha mandato tempo addietro si sia consumato da quante volte ho messo il cd nello stereo e mi sono messo a cantare a squarciagola:

"It was Nanowar!
It was Nanowar!
Nanowar did it,
Nanowar did it,
Taller than the Mario Bros!


Perché dopo due cd (il mini Tryumph Of True Metal Of Steel e Other bands play, Nanowar Gay!) i nostri sono riusciti a tirare fuori un concentrato di demenzialità talmente fine che un appassionato di metal si piscerà letteralmente addosso dalle risate.
Non basta la doppietta Nanowar - Stormlord Of Power a farci piegare in due dal ridere per le innumerevoli citazioni testuali e musicali che i due pezzi contengono: prendete quelli che a pochi mesi dall'uscita sono già considerati due capolavori del metal demenziale, ovvero Blood Of The Queens, un pezzo che fa il verso ai Manowar citando i trascorsi del gruppo italiano, per poi fare una citazione di What a Wonderful World in quello che dovrebbe essere lo stacco acustico di Battle Hymn, e Odino & Valhalla (di cui trovavamo una versione nel glorioso Made In Naples), che si apre citando nientemeno che Morricone, continua con un pezzo power dal testo veramente dissacrante (Odino che pronuncia frasi fatte e proverbi) e finisce in una citazione di Pink Floyd + System Of a Down.
Sono pronto a scommettere che questa prima parte di disco vi ha fatto sbellicare dalle risate, ma non è ancora finita: dopo la "ballad" Surprise Love (sinceramente il pezzo che mi è piaciuto di meno dell'album), anch'essa piena zeppa di citazioni (anche oltre-metal) ecco un pezzo che merita di entrare nella storia della Parodia: Forest Of Magnaccions, che è proprio La società dei magnaccioni in versione metal, con intro presa in prestito dai Rhapsody e una comparsata di Piero Pelù!
Siamo quasi alla fine ma i nostri non accennano a fare un passo falso, nemmeno a farlo apposta.
Non dico che Look At Two Reels sia il pezzo che mi ha fatto ridere di più in assoluto, ma quasi ci siamo, perché l'impietoso sfottò nei confronti di Luca Turilli, con il suo conflittuale rapporto con le creature classiche del fantasy, è condotto con una maestria tale da far entrare il pezzo in testa come un cuneo.
Un discorso merita l'intro 1 vs. 100: il sottoscritto si immaginava l'ennesima citazione a 300, invece mi ritrovo nelle orecchie nientemeno che il discorso fra Amadeus e Fabio Lione alla famosa puntata di 1 contro 100...
E questa comparsata di Lione non poteva non ispirare ai nostri un pezzo di pura poesia (?) come Lamento Erotico, che non c'entra musicalmente un tubo con il Lamento Eroico dei Rhapsody, ma ha un testo che con i suoi doppi sensi condotti con una specie di linguaggio forbito vi faranno morire.
Dopo l'ennesima presa in giro di Emerald Sword con Rap-sody arriva l'ultimo pezzo, che sin dalle prime note vi farà rendere conto di come i Nostri stiano per dissacrare i Blind Guardian: Karkagnor's Song - The Hobbit (che sinceramente non ho capito DOVE parli di Hobbit) racconta la sfortunata impresa di un cuoco che si imbatte nel leggendario ricettario delle porcherie di Karkagnor... Tirando dietro ai piatti assolutamente immangiabili che il leggendario chef creava una marea di imprecazioni.

E dopo aver parlato delle tracce mi sembra doveroso dedicare un piccolo paragrafo alle intro: una più geniale dell'altra (forse la migliore insieme a 1 vs. 100 è solo The Nanowarrior's Prayer) riescono a accompagnare perfettamente il vostro viaggio nel regno della gaytudine dei Nanowar (Of Steel).

Tirando i remi in barca dopo il lungo viaggio nella pazzia della band, posso solo dirvi che questo cd è un maledetto capolavoro: non una canzone è fuori posto, vanno tutte benissimo esattamente dove stanno, e sono suonate e mixate TALMENTE BENE che sembrano uscite dagli studios delle più grandi metal-bands di sempre.

Avete ancora dubbi sull'ascoltare questo disco? E se vi dicessi che è anche scaricabile gratuitamente all'indirizzo: http://www.jamendo.com/it/album/75948 ?

Non voglio sentire discussioni: questo album non l'avrò messo tra i migliori dischi del mercato 2010 perché in ogni caso è un prodotto che si distanzia decisamente dalle trovate commerciali, ma è talmente GENIALE, talmente BEN FATTO e talmente DIVERTENTE che distrugge senza alcuna possibilità di paragone qualsiasi tentativo MONDIALE nel fare metal ironico. Scaricare e ascoltare, altrimenti attenti a non incappare nella band nella foresta del true metal of steel, come nel video di promozione del cd.

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