domenica 8 maggio 2011

Review - Stereo Invaders - 9/10


Il metal è roba seria, il metal è roba per guerrieri. Qui vi racconterò del terzo album in studio dei nani guerrieri che cavalcarono al gay pride, bastonando e punendo mortalmente i posers. Qui vi racconterò Il metal è roba seria, il metal è roba per guerrieri. Qui vi racconterò del terzo album in studio dei nani guerrieri che cavalcarono al gay pride, bastonando e punendo mortalmente i posers. Qui vi racconterò le gesta di Odino, dj dal saggio motto. Voialtri villani giammai potrete capire cosa si cela dietro (e dentro) i 166 tampax che ostruiscono la fuoriuscita del sangue delle regine. Qual è il segreto nascosto nella foresta dei magnaccioni? Perchè alcuni sventurati si innamorano di ragazze che hanno due uova al posto della sublime peluria? E perchè un maniaco sessuale trova l'amore inaspettatamente in “Lamento Erotico”? Tutto questo è molto altro è ciò che compone la splendida opera dei NanowaR, ora ben “dotati” anche del “of steel” tanto per non perdere il vizio di canzonare amabilmente i Rhapsody (Of Fire). Dopo un esordio incerto ed un secondo album ricco di aspettative, ecco il terzo album dei nani guerrieri che questa volta fanno bingo. Navigati ascoltatori di classicissimo heavy metal, con passaggi di power e tanta epica cultura, questi cattivelli ne hanno per tutti, prendendo benevolmente per le natiche tutti i mostri sacri del metal e non solo. Un album talmente zeppo di sorprese e di citazioni che è impossibile elencare tutte in una recensione e non lo farò, anche per non rovinare il primo ascolto. “Blood Of The Queens” è la gemma tra le gemme. Un concentrato di tecnica, fantasia, ironia, metal tosto cantato alla stragrande come solo i più grandi sanno fare. Ospitate galattiche (imitazioni) sono sparse ovunque, lungo il tragitto dell'incauto orecchio che oserà assorbire questa malefica cavalcata di brani che spaziano dall'heavy al power, dal medioevale all'epico, dall'hard rock al glam, con pezzi veloci e power ballads. Bastardi, irriverenti, spietati, geniali, maledettamente demenziali e musicalmente mostruosi. Questi sono i NanowaR e questo è il loro capolavoro (per il momento...).le gesta di Odino, dj dal saggio motto. Voialtri villani giammai potrete capire cosa si cela dietro (e dentro) i 166 tampax che ostruiscono la fuoriuscita del sangue delle regine. Qual è il segreto nascosto nella foresta dei magnaccioni? Perchè alcuni sventurati si innamorano di ragazze che hanno due uova al posto della sublime peluria? E perchè un maniaco sessuale trova l'amore inaspettatamente in “Lamento Erotico”? Tutto questo è molto altro è ciò che compone la splendida opera dei NanowaR, ora ben “dotati” anche del “of steel” tanto per non perdere il vizio di canzonare amabilmente i Rhapsody (Of Fire). Dopo un esordio incerto ed un secondo album ricco di aspettative, ecco il terzo album dei nani guerrieri che questa volta fanno bingo. Navigati ascoltatori di classicissimo heavy metal, con passaggi di power e tanta epica cultura, questi cattivelli ne hanno per tutti, prendendo benevolmente per le natiche tutti i mostri sacri del metal e non solo. Un album talmente zeppo di sorprese e di citazioni che è impossibile elencare tutte in una recensione e non lo farò, anche per non rovinare il primo ascolto. “Blood Of The Queens” è la gemma tra le gemme. Un concentrato di tecnica, fantasia, ironia, metal tosto cantato alla stragrande come solo i più grandi sanno fare. Ospitate galattiche (imitazioni) sono sparse ovunque, lungo il tragitto dell'incauto orecchio che oserà assorbire questa malefica cavalcata di brani che spaziano dall'heavy al power, dal medioevale all'epico, dall'hard rock al glam, con pezzi veloci e power ballads. Bastardi, irriverenti, spietati, geniali, maledettamente demenziali e musicalmente mostruosi. Questi sono i NanowaR e questo è il loro capolavoro (per il momento...).

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